La strategia primaria delle banche di rilevanza sistemica orientate al mercato interno in caso di rischio di insolvenza verte essenzialmente sulla ricapitalizzazione e sul mantenimento dell’attività operativa. Le tre banche devono dunque costituire capitale aggiuntivo da destinare a tale ricapitalizzazione (capitale gone concern). Le banche orientate al mercato interno adempiono tale esigenza almeno in parte mediante una riserva di capitale CET1 o AT1, a cui attingeranno in caso di crisi.
Le strategie di resolution di ZKB, Raiffeisen e PostFinance si differenziano tra loro sotto diversi aspetti.
La strategia di resolution primaria del gruppo Raiffeisen per la ricapitalizzazione e il mantenimento dell’attività bancaria è caratterizzata dalla sua particolare natura di società cooperativa: senza misure supplementari, in caso di rischio di insolvenza, la FINMA dovrebbe svolgere procedure di risanamento separate per le 224 banche Raiffeisen autonome. Al fine di evitare che ciò si produca, in uno scenario di crisi la FINMA ha la competenza di riunire le banche Raiffeisen, provvedendo così a risanare l’intero gruppo in un’unica procedura. Qualora i creditori debbano essere chiamati a coprire le perdite (bail-in), l’unità oggetto di risanamento potrà inoltre essere trasformata in un’altra forma giuridica. In futuro, le attuali competenze della FINMA dovranno essere disciplinate espressamente dalla Legge sulle banche.
Raiffeisen non ha ancora stanziato del tutto il capitale gone concern necessario per la ricapitalizzazione in caso di crisi, pertanto il piano d’emergenza non può essere giudicato attuabile. La banca dispone tuttavia di un piano plausibile nel quale spiega in che modo colmerà in maniera tempestiva le carenze constatate. Inoltre, nel 2020 ha emesso bail-in bond. Essa dispone pertanto di fondi supplementari per coprire le perdite in caso di risanamento.
Nel caso di ZKB, il Cantone di Zurigo è proprietario unico e risponde di tutti gli impegni non subordinati dell’istituto, qualora i suoi fondi propri non risultino sufficienti. In caso di crisi spetterebbe quindi in primo luogo al Cantone stanziare i mezzi necessari per la ricapitalizzazione della banca. Nel piano d’emergenza è fissato l’ammontare dei fondi necessari per ricapitalizzare adeguatamente la banca in caso di crisi. Affinché il piano d’emergenza possa essere giudicato attuabile, ZKB deve stanziare preventivamente almeno la metà del capitale attraverso gli strumenti previsti nell’Ordinanza sui fondi propri. Le riserve di capitale di dotazione non ancora esaurite possono essere computate. L’altra metà è disponibile secondo la garanzia dello Stato del Cantone di Zurigo.
ZKB non ha ancora stanziato del tutto il capitale gone concern necessario per la ricapitalizzazione, pertanto il piano d’emergenza non risulta ancora attuabile. La banca presenta tuttavia una tabella di marcia plausibile in cui indica in che modo dovranno essere colmate le carenze in tempi brevi; resta da concretizzare in quale forma questo dovrà avvenire. Risulta inoltre essere rilevante la misura in cui saranno adattati i principi che regolano l’uso di strumenti di debito bail-in per le banche cantonali con una garanzia statale nell’ambito dell’attuale revisione della Legge sulle banche. La banca ha anche spiegato attraverso quali misure supplementari il Cantone può sostenere una ricapitalizzazione.
Come Raiffeisen e ZKB, anche PostFinance pianifica di mantenere l’attività della propria banca in una situazione di crisi ricorrendo a una ricapitalizzazione. Finora la banca non ha potuto illustrare in maniera plausibile come possa stanziare in tempo utile, autonomamente o con l’ausilio della sua proprietaria, la Posta SA, i fondi propri necessari. A gennaio 2021 il Consiglio federale ha deciso che la Confederazione, quale proprietaria indiretta di PostFinance, debba garantire temporaneamente una copertura sufficiente del capitale mancante in caso di risanamento. Questa garanzia di capitalizzazione deve essere limitata a un massimo di dieci anni. La relativa base legale verrà creata nel quadro della revisione della Legge sull’organizzazione della Posta. Grazie a questa garanzia fornita dalla Confederazione, anche PostFinance dimostra di avere, d’ora in poi, una strategia di resolution plausibile. Tuttavia, il piano d’emergenza potrà essere giudicato attuabile soltanto dopo l’entrata in vigore della garanzia.
Inoltre, rispetto all’anno precedente la banca ha ridotto le proprie dipendenze operative. Sono invece necessari ulteriori interventi nell’ambito della strategia di resolution alternativa.
Per concludere, tutte e tre le banche orientate al mercato interno soddisfano i particolari requisiti in materia di liquidità definiti dalla FINMA per un piano d’emergenza credibile e hanno colmato le lacune relative alle dipendenze operative in termini di accesso alle IMF.