La FINMA apre l’indagine conoscitiva su una circolare riguardante i sistemi di remunerazione che entrerà in vigore il 1° gennaio 2010. L’obiettivo della circolare è evitare che i sistemi di remunerazione incentivino l’assunzione di rischi eccessivi che mettono a repentaglio la stabilità degli istituti finanziari. La circolare avrà un effetto diretto sui sistemi di remunerazione degli istituti finanziari interessati, i quali saranno chiamati a basare le loro remunerazioni variabili («bonus») sull’utile economico in un’ottica di lungo periodo, tenendo conto dei costi per tutti i rischi assunti. Inoltre, ai consigli di amministrazione degli istituti finanziari incomberanno maggiori obblighi: essi risponderanno infatti della politica di remunerazione dell’intero istituto e dovranno rendere pubbliche le remunerazioni in un’apposita relazione. Il termine per l’indagine conoscitiva della circolare scade il 14 agosto 2009.
Rischi eccessivi e incentivi sbagliati possono mettere a repentaglio il patrimonio e la capacità di guadagno di un istituto finanziario e quindi la sua stabilità. Anche i sistemi di remunerazione possono essere fonte di incentivi sbagliati e indurre all’assunzione di rischi eccessivi.
In accordo con gli organi internazionali come il Financial Stability Board e le autorità estere di vigilanza dei mercati finanziari, la FINMA propone di assoggettare la politica di remunerazione di tutti gli istituti finanziari a regole di vigilanza. Contrariamente alle regole internazionali assimilabili, questa circolare non si applica solo ai quadri superiori o alle grandi banche con rilevanza per l’intero sistema, bensì in generale a tutti gli istituti finanziari che sottostanno alla vigilanza della FINMA.
I sistemi di remunerazione devono servire a sensibilizzare maggiormente i collaboratori ai rischi.
La FINMA intende generalmente le remunerazioni variabili come una forma di partecipazione dei collaboratori al successo dell’impresa ed esige che tutte le remunerazioni variabili siano meritate anche nel lungo periodo. Per contro, quando un’impresa non ha successo, non versa remunerazioni variabili.
Per la FINMA il successo è determinato dall’utile economico. L’impresa genera plusvalore solo se, una volta dedotti tutti i costi di capitale commisurati al rischio, rimane un’eccedenza.
Nel decidere l’entità delle remunerazioni variabili gli istituti hanno il dovere di tenere conto dell’evoluzione a lungo termine dell’utile economico. Più a lungo si protrae l’andamento positivo di un istituto, più i collaboratori possono beneficiare di remunerazioni variabili.
La FINMA esige che i criteri determinanti per l’assegnazione delle remunerazioni variabili ai vari settori dell’impresa e ai collaboratori non si basino sul breve periodo, e questo per evitare che i collaboratori mirino soprattutto a risultati che non promuovono il successo duraturo dell’istituto o che non tengono conto dei rischi assunti.
Il valore delle remunerazioni differite deve potere oscillare durante il periodo di blocco. In caso di andamento negativo degli affari si deve ricorrere maggiormente al differimento delle remunerazioni variabili, le quali sono subordinate al successo dell’impresa e acquistano valore solo con il miglioramento della situazione economica dell’istituto. La FINMA intende rafforzare la disciplina dei mercati mediante obblighi a tutela della trasparenza e obblighi concernenti la pubblicazione di relazioni. Gli istituti finanziari saranno chiamati a rendere pubblica sul mercato la propria politica di remunerazione tramite un’apposita relazione. Le disposizioni proposte in materia di trasparenza vanno oltre sia le iniziative concrete lanciate a livello internazionale, sia le condizioni poste finora dalla legislazione svizzera. Mentre le disposizioni in materia di dichiarazione del diritto azionario e borsistico attualmente in vigore limitano la trasparenza alle remunerazioni della direzione di un’impresa, la FINMA chiede la pubblicazione sommaria del sistema di remunerazione applicato a tutti i collaboratori.
La FINMA ha avviato un’indagine conoscitiva e invita tutti gli assoggettati alla vigilanza e altri interessati a esprimere la propria opinione sulle proposte della FINMA.
Il termine di presentazione scade il 14 agosto 2009. La FINMA prevede di stabilire le disposizioni definitive a settembre 2009; la circolare entrerà in vigore il 1° gennaio 2010. Per gli istituti finanziari rimarrà una fase di transizione durante la quale potranno adeguare i loro sistemi di remunerazione ai nuovi requisiti. La FINMA si attende che a partire dal 1° gennaio 2011 i sistemi di remunerazione di tutti gli istituti finanziari saranno in linea con i principi della circolare.
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