L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA sta analizzando dal punto di vista del diritto in materia di sorveglianza gli avvenimenti che riguardano ASE Investment AG. Con il supporto di un incaricato dell’inchiesta, la FINMA sta appurando i fatti. Essa esaminerà se la società ha operato senza autorizzazione con valori mobiliari e accettato illegalmente depositi del pubblico. Stando all'attuale stato delle indagini, il volume dei danni è piuttosto ingente.
ASE Investment AG operava da diverso tempo come gestore patrimoniale indipendente specializzato nel settore delle divise. Per questa attività è necessaria un'autorizzazione ai sensi della Legge sul riciclaggio di denaro (LRD), tuttavia non ai sensi di altre norme sui mercati finanziari. Si stima che più di 500 investitori a cui ASE aveva promesso rendite molto elevate sono state vittime di pratiche commerciali al centro delle analisi attualmente in corso: la FINMA indaga per commercio illegale di valori mobiliari e accettazione indebita di depositi del pubblico. Inoltre, esamina il comportamento delle banche presso cui era depositato denaro di ASE. Coordina le indagini insieme agli accertamenti, ugualmente in corso, del Ministero pubblico del Cantone di Argovia.
Nel 2006, ASE Investment AG era finita nel mirino della Commissione federale delle banche (CFB), autorità precedente alla FINMA. Al tempo la CFB verificava se gli investimenti in divise offerti da ASE costituivano fondi soggetti all'obbligo di autorizzazione. Ogni anno la FINMA effettua decine di accertamenti, qualora sospetti che i depositi del pubblico sono stati accettati in modo illegale oppure che viene violato l'obbligo di autorizzazione di un fondo. Nel caso in cui constati una violazione corrispondente della legge, la FINMA decide se liquidare l'impresa colpevole oppure, in caso di sovraindebitamento, aprire la procedura di fallimento. Se sussiste la concreta possibilità che la situazione legale può essere ripristinata e i soggetti responsabili si mostrano disponibili a collaborare, all'impresa priva di autorizzazione può essere concesso un termine supplementare per l'adempimento dei requisiti per l'autorizzazione. Nel quadro delle indagini condotte dalla CFB, la società in questione si è dimostrata disposta a collaborare e ha proceduto tempestivamente a ripristinare lo stato conforme al diritto.
Una volta soddisfatti i requisiti legali da parte di ASE Investment AG, nel 2007 le è stata concessa un'autorizzazione come distributore di investimenti collettivi di capitale. Non sono emersi indizi di attività fraudolente da parte della società. Secondo la volontà del legislatore, l'autorizzazione come distributore di investimenti collettivi di capitale altro non è che una registrazione, in quanto i distributori autorizzati di fondi non sottostanno ad alcuna vigilanza costante da parte dello Stato.
Dal 2002, ASE Investment AG ha ottenuto anche un'ulteriore autorizzazione da parte di un altro predecessore della FINMA, segnatamente l'Autorità di controllo per la lotta contro il riciclaggio di denaro. A suo tempo, la società aveva deciso di non affiliarsi a un organismo di autodisciplina, ma di sottoporsi direttamente a un'autorità di vigilanza per far verificare il rispetto delle norme in materia di riciclaggio di denaro. La FINMA è tenuta ad ammettere nella cerchia degli intermediari finanziari direttamente sottoposti (IFDS) ogni richiedente che soddisfa i requisiti legali. Essa sorveglia gli IFDS esclusivamente per quanto riguarda il rispetto degli obblighi di diligenza ai sensi della Legge sul riciclaggio di denaro: nella fattispecie, si tratta di esaminare se l'IFDS in questione ha adottato i necessari provvedimenti tesi a impedire il riciclaggio di denaro. A questo proposito, ASE ha soddisfatto i requisiti.
Fino a tre settimane fa non si sono osservati indizi di un comportamento illecito da parte di ASE Investment AG. Le sporadiche indicazioni concernenti possibili irregolarità nel 2009 non hanno costituito elementi concreti o prove di una condotta illecita, problemi a livello di compliance o di truffa che avrebbero richiesto e giustificato l'intervento della FINMA. Fino ad aprile 2012 non è stato presentato alla FINMA alcun ricorso da parte dei clienti. Non appena la Banca Cantonale di Basilea ha constatato delle irregolarità sui conti della società e ha sporto denuncia, la FINMA ha adottato i provvedimenti del caso.
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