A causa di insufficienti accertamenti sul piano delle relazioni d'affari e delle transazioni registrate in Svizzera, a Singapore e a Hong Kong nell'ambito del fondo sovrano malese 1MDB, Falcon Private Bank SA ha gravemente violato le disposizioni sul riciclaggio di denaro. L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA confisca l'utile indebitamente conseguito dell'ordine di CHF 2,5 milioni e vieta alla banca di instaurare, per un periodo di tre anni, nuove relazioni d'affari con persone politicamente esposte provenienti dall'estero. Inoltre, in caso di recidiva, alla banca viene comminato il ritiro dell'autorizzazione. La FINMA ha avviato procedimenti di enforcement nei confronti di due ex funzionari della banca.
In ragione di indizi di violazione delle disposizioni legali svizzere in materia di riciclaggio di denaro, all'inizio del 2016 la FINMA ha avviato un procedimento di enforcement nei confronti di Falcon Private Bank SA (Falcon). Le violazioni erano correlate a relazioni d'affari e transazioni nell'ambito del presunto scandalo di corruzione legato al fondo sovrano malese 1MDB. L'incaricato dell'inchiesta nominato dalla FINMA ha analizzato le transazioni, i processi interni e l'organizzazione di controllo della banca.
Falcon ha violato gli obblighi di diligenza nella lotta contro il riciclaggio di denaro
A inizio ottobre 2016 la FINMA ha concluso il procedimento di enforcement avviato nei confronti di Falcon. Nell'arco di tempo in cui si sono svolte le indagini, dal 2012 all'estate del 2015, l'Autorità di vigilanza ha constatato presso Falcon gravi lacune nella lotta contro il riciclaggio di denaro e nella gestione dei rischi. Durante questo periodo, gli averi che erano stati versati su conti di Falcon in relazione al gruppo 1MDB ammontavano complessivamente a circa USD 3,8 miliardi. In generale, il denaro versato veniva poi rapidamente ritrasferito. Le relazioni d'affari e le transazioni registrate in Svizzera come pure nelle succursali di Singapore e Hong Kong erano, per natura ed entità, inusuali e rischiose per la banca. Nonostante gli avvertimenti, nell'arco di tempo summenzionato la banca ha tuttavia continuato a chiarire in maniera insufficiente le relazioni d'affari, in particolare quelle intrattenute con persone politicamente esposte (PEP), e le transazioni che comportano un rischio superiore, nonché omesso di analizzare e sorvegliare i rischi in maniera adeguata. Falcon ha pertanto violato gravemente i requisiti per la garanzia di un'attività irreprensibile.
Falcon ha accertato in maniera insufficiente le transazioni e le relazioni d'affari
La banca ha intrattenuto molteplici relazioni d'affari con società di sede del gruppo 1MDB ed effettuato transazioni dell'ordine di circa USD 2,5 miliardi attraverso i conti di due di queste società offshore. La banca ha accertato in maniera notevolmente carente i retroscena e i rischi legati a simili transazioni estremamente complesse. Essa non ha analizzato criticamente e tantomeno plausibilizzato in maniera sufficiente i documenti e le informazioni che le erano stati forniti in merito a un presunto finanziamento di progetti energetici, né la logica economica e la contropartita dell'immediato ritrasferimento di USD 1,3 miliardi (transazioni di passaggio).
Falcon ha inoltre intrattenuto una relazione d'affari con un giovane uomo d'affari malese, proveniente dalla cerchia dei responsabili del governo del suo paese. La banca non ha esaminato in che modo questo uomo d'affari sia riuscito, in poco tempo, a cumulare un patrimonio di USD 135 milioni, né per quale ragione – in contraddizione con le informazioni da lui fornite al momento dell'apertura del conto – siano successivamente stati trasferiti complessivamente USD 1,2 miliardi sui suoi conti. Per di più, Falcon non ha accertato le motivazioni economiche soggiacenti alle transazioni di passaggio dell'ordine di USD 681 milioni e, sei mesi dopo, il rimborso di USD 620 milioni, nonostante indizi contraddittori in merito a tali relazioni. Inoltre, al riguardo un'e-mail inviata internamente a Falcon riportava il seguente contenuto: «Sei mesi fa abbiamo detto A, ora dobbiamo in qualche modo anche dire B».
Ignorate le segnalazioni interne
Diversi collaboratori della banca avevano espresso ai propri superiori notevoli perplessità relativamente alla relazione d'affari intrattenuta col predetto uomo d'affari malese, in quanto esistevano molteplici sospetti e alcune questioni cruciali erano rimaste irrisolte. Per esempio, in un'e-mail interna inviata in occasione del bonifico di USD 1,2 miliardi si leggeva: «We can't find any reason/motivation/statement why this transaction has to pass through FPB [Falcon] and not from [Bank X] directly to the respective parties […].». A tali segnalazioni interne non è tuttavia stato dato sufficientemente seguito.
I responsabili delle decisioni in seno alla banca erano a conoscenza di tali perplessità, tuttavia alla fin fine hanno deciso di effettuare comunque le transazioni. La preoccupazione principale è sempre stata quella di effettuare le transazioni nel rispetto delle scadenze. Un funzionario ha ammonito la succursale di Singapore che effettuava le transazioni con una dichiarazione del seguente tenore: «Head Office is watching you».
Relazioni d'affari avviate da membri del consiglio di amministrazione
Sono stati due rappresentanti dei proprietari della banca, membri del consiglio di amministrazione, ad avviare le relazioni d'affari con il gruppo 1MDB e con le persone ad esso correlate. I dirigenti responsabili hanno pertanto attribuito grande importanza a tali relazioni d'affari e si premuravano che queste ultime procedessero a regola d'arte. Stando alle loro dichiarazioni, essi partivano dal presupposto che, relativamente a tali relazioni d'affari, entrambi i membri del consiglio di amministrazione rappresentassero la volontà dei proprietari della banca. Entrambi i membri del consiglio di amministrazione perseguivano invece propri scopi illegittimi. Nel frattempo, essi hanno abbandonato il consiglio di amministrazione della banca. La FINMA non dispone di ulteriori indizi secondo cui altri membri del consiglio di amministrazione di Falcon sarebbero stati coinvolti in tali affari o che comportamenti analoghi fossero diffusi in maniera capillare all'interno della banca.
In caso di recidiva, Falcon rischia il ritiro dell'autorizzazione
Oltre a misure volte a rafforzare la compliance e la corporate governance, la FINMA adotta le seguenti misure supplementari.
- La FINMA ritira l'utile indebitamente conseguito dell'ordine di CHF 2,5 milioni.
- Per un periodo di tre anni, alla banca è imposto il divieto di avviare nuove relazioni d'affari con PEP provenienti dall'estero. La FINMA può revocare anzitempo tale divieto, purché la banca disponga di un adeguato ambiente di controllo.
- In caso di recidiva, alla banca verrà comminato il ritiro dell'autorizzazione.
- La banca deve rafforzare l'indipendenza del proprio consiglio di amministrazione.
- La FINMA ha avviato un procedimento di enforcement nei confronti di due ex funzionari della banca.
Nel frattempo, la banca ha operato alcuni cambiamenti nell'organico del consiglio di amministrazione e della direzione. Il nuovo management del gruppo ha inoltre già introdotto diverse misure correttive.
Collaborazione proficua con le autorità in Svizzera e all'estero
Le transazioni menzionate sono state effettuate tra banche di diversi paesi e hanno attraversato diversi continenti e piazze finanziarie. Per lo svolgimento delle indagini, la FINMA ha pertanto operato in stretto contatto con altre autorità, in particolare con il Ministero pubblico della Confederazione in Svizzera e con l'autorità di vigilanza sui mercati finanziari singaporiana (Monetary Authority of Singapore MAS).
Il Direttore della FINMA Mark Branson afferma: «I problemi in relazione al fondo sovrano malese 1MDB costituiscono uno dei principali casi a livello mondiale di presunta corruzione degli ultimi anni. In questo contesto, si è abusato del sistema finanziario globale: sono state effettuate transazioni sospette dell'ordine di miliardi tramite banche ubicate in tre continenti e attraverso diverse piazze finanziarie, ignorando chiari segnali di allarme. Le banche svizzere coinvolte vengono sottoposte al vaglio della FINMA e, se necessario, sanzionate. Inoltre, per il bene del sistema finanziario è importante che, con l'ausilio di una proficua cooperazione internazionale, tutte le parti coinvolte siano chiamate a rispondere.»
La prevenzione del riciclaggio di denaro quale priorità per la FINMA
In relazione al caso 1MDB, la FINMA ha condotto accertamenti presso diverse banche svizzere. Oltre al procedimento contro Falcon, la FINMA ha avviato procedimenti nei confronti di altre cinque banche. Nel maggio 2016 la FINMA aveva già concluso il procedimento avviato nei confronti di BSI in relazione a 1MDB.
La prevenzione del riciclaggio di denaro riveste grande importanza nell'attività della FINMA. Nel corso degli ultimi anni, quest'ultima ha emanato in questo ambito, all'anno, mediamente più di dieci decisioni di enforcement a titolo sanzionatorio. L'Autorità di vigilanza ha adottato misure che andavano dallo scioglimento di una banca al ritiro dell'autorizzazione per una società fiduciaria, fino alla confisca degli utili. Presso gli assoggettati ha inoltre introdotto adeguamenti alle strutture di governance oppure considerevolmente limitato l'esercizio di nuove attività operative. In ragione di gravi violazioni degli obblighi di diligenza, negli ultimi anni la FINMA ha imposto sei divieti di esercizio della professione nei confronti di manager di banche e nel 2016 ha avviato procedimenti di enforcement nei confronti di altri sei funzionari di banche, quattro dei quali in relazione al caso 1MDB.
13 ottobre 2016 (aggiornato)
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Vinzenz Mathys, portavoce, Tel. +41 (0)31 327 91 71, vinzenz.mathys@finma.ch