Il Dipartimento federale delle finanze introdurrà il coefficiente di finanziamento (Net Stable Funding Ratio) per le banche a partire dal 2018 nell’ambito del dispositivo normativo di Basilea III. Contestualmente la FINMA, basandosi sulle prime esperienze, semplifica i requisiti concernenti la quota di liquidità (Liquidity Coverage Ratio) per le banche di piccole dimensioni. Queste modifiche comportano una revisione dell’ordinanza del Consiglio federale sulla liquidità e della Circolare FINMA sui rischi di liquidità delle banche. Sarà quindi avviata un’indagine conoscitiva che si concluderà il 10 aprile 2017.
Conformemente agli standard minimi di Basilea III le banche devono osservare non solo disposizioni più severe riguardanti la liquidità, ma anche prescrizioni quantitative in materia di finanziamento, armonizzate a livello internazionale. Dal 2015 le banche elvetiche sono tenute ad adempiere i requisiti di una quota di liquidità (Liquidity Coverage Ratio, LCR) e, dal 2018, entrerà in vigore in Svizzera anche il requisito del coefficiente di finanziamento (Net Stable Funding Ratio, NSFR). In seguito all’introduzione dell’indicatore NSFR e al modificato disciplinamento dell’indicatore LCR il Consiglio federale ha sottoposto a revisione l’Ordinanza sulla liquidità e la FINMA la Circolare 2015/2 «Rischi di liquidità - Banche». Sui due testi normativi sarà avviata un’indagine conoscitiva che si concluderà il 10 aprile 2017 (cfr. Comunicato stampa del Dipartimento federale delle finanze).
La FINMA ha valutato le semplificazioni della quota di liquidità per le banche di piccole dimensioni
I requisiti in vigore dal 2015 concernenti la quota di liquidità LCR intendono assicurare la capacità di sopravvivenza di una banca a corto termine al sopraggiungere di un evento di stress. Nel corso del 2016 la FINMA ha svolto una valutazione ex post dell’introduzione e dell’osservanza del requisito posto alla quota di liquidità. In questo ambito ha svolto un’indagine conoscitiva all’interno del settore in merito a possibili agevolazioni del disciplinamento dell’indicatore LCR per le banche di piccole dimensioni e orientate al mercato interno. Secondo i pareri espressi dagli esponenti del settore il principio di proporzionalità, che già esiste, dovrebbe essere osservato in modo ancora più coerente.
Maggiore stabilità del finanziamento grazie al requisito NSFR
Il NSFR è un coefficiente di finanziamento introdotto nell’ambito del dispositivo normativo di Basilea III che esplica una funzione complementare al coefficiente di liquidità LCR. I requisiti in materia entreranno in vigore dal 2018 e intendono garantire un finanziamento sostenibile e stabile delle operazioni attive e delle attività fuori bilancio di una banca. Limitano il rischio che una banca finanzi le proprie operazioni attive, tra cui si annoverano i mutui ipotecari e i crediti, con depositi e prestiti ritenuti troppo instabili e di breve durata, ad esempio con finanziamenti a breve scadenza sul mercato monetario e dei capitali. I nuovi requisiti NSFR rivestono considerevole importanza per tutti gli istituti indipendentemente dalle loro dimensioni, tuttavia devono essere configurati in maniera proporzionale alle loro dimensioni.
Gli indicatori LCR e NSFR nel novero dei requisiti minimi di Basilea III
I requisiti LCR e NSFR sono capisaldi del pacchetto di riforme varato dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria in risposta alla crisi finanziaria che si è protratta dal 2008 al 2010 (Basilea III). Il pacchetto contiene complessivamente cinque elementi orientati su rischi diversi, ma armonizzati tra loro: i requisiti minimi riguardano i fondi propri ponderati in funzione del rischio, l’indice di leva finanziario non ponderato (Leverage Ratio), la quota di liquidità (LCR), il coefficiente di finanziamento (NSFR) e la ripartizione dei rischi.
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