L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA conclude due procedimenti di enforcement indipendenti l'uno dall'altro avviati per abuso di mercato. Nel primo procedimento la FINMA ha constatato che un ex membro del consiglio di amministrazione di diverse società industriali svizzere svolgeva operazioni di insider trading. Nel secondo caso l’Autorità di vigilanza sanziona le manipolazioni del mercato commesse da un commerciante di valori mobiliari e da tre dei suoi trader. La FINMA confisca gli utili conseguiti illecitamente dell'ordine dei milioni di franchi e impone altresì ai trader un divieto pluriennale di esercizio dell'attività e della professione.
Dal 2013 la FINMA è investita del mandato di indagare e di sanzionare i casi di insider trading e manipolazione del mercato presso tutti i partecipanti al mercato in Svizzera. Nell’ambito della propria attività di vigilanza sul mercato, l’Autorità ha seguito da vicino due casi indipendenti l’uno dall’altro, e indagato se fossero state violate le disposizioni del diritto in materia di vigilanza. La FINMA ha ora concluso entrambi i procedimenti di
enforcement. Nel campo dell’
insider trading, si tratta del primo caso in cui la FINMA sanziona le violazioni del diritto in materia di vigilanza a carico di una singola persona che non operava presso un istituto assoggettato alla sua vigilanza.
Ex membro del consiglio di amministrazione commette ripetutamente operazioni insider trading
La FINMA ha condotto un procedimento a carico di un ex membro del consiglio di amministrazione di varie società industriali svizzere di spicco. È stata oggetto del procedimento anche una società anonima controllata dalla singola persona in questione. Tra il 2013 e il 2016 l’allora membro del consiglio di amministrazione ha sfruttato ripetutamente e in maniera sistematica informazioni attinte dalle società in cui operava come organo societario per poi trarre indebitamente beneficio dagli attesi movimenti di prezzo dei rispettivi titoli, in particolare attraverso l’impiego di strumenti derivati.
Al fine di realizzare utili, l'ex membro del consiglio di amministrazione aveva costituito posizioni
long, puntando quindi su un aumento dei corsi borsistici, segnatamente prima che venissero diffuse comunicazioni su acquisizioni e risultati di esercizio positivi, prima che venissero prese importanti decisioni strategiche e prima che venissero venduti rami dell’impresa. La FINMA ha altresì constatato che egli perseguiva anche una strategia
short in relazione a un’azienda presso la quale era impegnato. Con questa strategia, gli investitori puntano su un andamento ribassista dei corsi borsistici. Agendo in questo modo, egli ha violato ripetutamente i periodi di blocco della negoziazione definiti dall’azienda, disattendendo anche i propri obblighi di notifica delle transazioni effettuate dal management. Dalle indagini condotte dalla FINMA sono inoltre emersi numerosi indizi secondo cui la persona in questione ha utilizzato indebitamente informazioni insider entrate in suo possesso attraverso la sua rete di contatti professionali, al fine di effettuare cospicui investimenti (e realizzare conseguenti utili) nel contesto di titoli di altre aziende in cui essa non era attiva.
La FINMA confisca l'utile di 1,4 milioni di franchi conseguiti illecitamente
Nel procedimento di
enforcement ora concluso, la FINMA ha constatato che, con il proprio comportamento, l’ex membro del consiglio di amministrazione ha violato le disposizioni vigenti del diritto in materia di vigilanza, contravvenendo ripetutamente e in maniera sistematica al divieto prudenziale di utilizzare informazioni
insider. La FINMA confisca pertanto l'utile conseguito illecitamente, pari a circa 1,4 milioni di franchi, in relazione a undici casi specifici su sei diversi titoli. Nel 2016 l’Autorità ha inoltre subito denunciato la fattispecie al Ministero pubblico della Confederazione (MPC), il quale ha provveduto tempestivamente ad avviare un procedimento penale a carico della persona in questione. Qualora al termine del procedimento penale del MPC dovesse essere inflitta una misura di confisca degli utili, questa risulterà preminente.
Nell’ambito della propria attività di vigilanza sul mercato, nel 2016 l'attenzione della FINMA è stata puntata sul presente caso a seguito di sospetti concernenti i volumi di negoziazione e l’andamento dei corsi borsistici, motivo per cui ha condotto approfonditi accertamenti al riguardo. La FINMA ha coordinato il proprio procedimento con il MPC. Nell’ambito delle possibilità previste dalle disposizioni di legge vigenti, le due autorità si sono scambiate importanti informazioni.
Manipolazione del mercato commessa da un commerciante di valori mobiliari
Il secondo procedimento di
enforcement condotto dalla FINMA concerne una piccola società attiva nel commercio in conto proprio di valori mobiliari e di tre dei suoi trader. Già nel 2015 la FINMA aveva disposto la liquidazione della società, in quanto operava senza essere in possesso della necessaria autorizzazione. Tra il 2011 e il 2015 i trader hanno influenzato il corso borsistico di molteplici azioni
blue chip svizzere immettendo nell’order book numerosi ordini di volume cospicuo. La prima segnalazione relativa a questo comportamento è stata effettuata dall’ufficio della SIX preposto alla sorveglianza. Nel proprio procedimento, la FINMA ha constatato che tali ordini non erano mai stati in larga parte eseguiti, né tantomeno dovevano esserlo, in quanto non rispondevano ad alcun comportamento reale sul versante della domanda o dell’offerta. I trader hanno invece sfruttato le oscillazioni di corso innescate da tali ordini per operare con profitto sugli strumenti derivati abbinati alle azioni. In seguito, gli ordini di acquisto venivano nuovamente cancellati. L’immissione di tali ordini si prefiggeva pertanto unicamente di creare l’apparenza di un’intensa attività di mercato, distorcendo così i corsi borsistici dei valori mobiliari in questione (manipolazione del mercato). La FINMA ha indagato su 300 casi concernenti varie decine di titoli svizzeri. In tutti i campioni, l’Autorità di vigilanza ha riscontrato interventi di manipolazione, giungendo alla conclusione che l’intera attività di negoziazione della società era orientata a un comportamento manipolativo del mercato attraverso operazioni in proprio.
La FINMA impone divieti pluriennali di esercizio dell'attività e della professione
Il comportamento di abuso di mercato sistematicamente adottato si configura come una chiara violazione del diritto in materia di vigilanza. Nei confronti dei trader vengono pertanto imposti divieti di esercizio dell'attività nella negoziazione di valori mobiliari, della durata rispettivamente di otto e sei anni. La FINMA infligge inoltre divieti di esercizio della professione per attività in posizioni dirigenziali presso istituti assoggettati a vigilanza per una durata rispettivamente di cinque e quattro anni. L’Autorità di vigilanza ordina altresì che gli utili conseguiti illecitamente dalla società vengano confiscati in misura pari al ricavato della liquidazione della società. L’importo complessivo degli utili confiscati potrà essere definito in via definitiva soltanto al termine della procedura di liquidazione. A fronte degli utili complessivi conseguiti, il cui ammontare si colloca nella fascia alta degli importi a sette cifre, la FINMA stima anche in questo caso che l'importo confiscato è pari almeno a un milione di franchi. A carico di un trader la FINMA confisca inoltre i pagamenti di dividendi e bonus per un importo di circa 200 000 franchi. Gli utili confiscati confluiranno nelle casse della Confederazione. Come da prassi, la decisione della FINMA è soggetta a ricorsi.
La vigilanza contribuisce alla fiducia nei mercati
Le operazioni diinsider trading e di manipolazione del mercato pregiudicano un andamento equo e trasparente delle attività di negoziazione e incrinano quindi la fiducia degli operatori nel mercato. La FINMA attribuisce pertanto la massima importanza alla vigilanza sul mercato e ogni anno approfondisce ben oltre cento elementi di sospetto relativi a reati di insider trading o manipolazione del mercato. A tale scopo analizza milioni di transazioni e in alcune centinaia di migliaia di casi stabilisce gli aventi economicamente diritto correlati alle transazioni. I tool e le possibilità di cui la vigilanza sul mercato dispone migliorano continuamente. Le tracce dei comportamenti abusivi restano indelebili nei dati di massa (big data) e pertanto possono essere comprovati. Inoltre, aumentano le possibilità tecniche per analizzare le grandi quantità di dati e poter così individuare i comportamenti illeciti anche all’interno di scenari complessi. La FINMA continuerà a perseguire con tenacia e coerenza i casi sospetti in relazione ai quali sussistono elementi riconducibili a comportamenti di abuso di mercato per aziende o singole persone. È fondamentale proteggere il funzionamento dei mercati e i meccanismi di formazione dei prezzi, tutelando così la fiducia degli operatori del mercato.
Contatto
Tobias Lux, portavoce, Tel. +41 (0)31 327 91 71, tobias.lux@finma.ch