L’introduzione della nuova autorizzazione nell’ambito della tecnofinanza e la revisione delle disposizioni in materia di sandbox comportano la necessità di apportare adeguamenti tecnici alla prassi di vigilanza. L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA pubblica le circolari riviste di conseguenza.
Il Parlamento ha approvato la creazione di una nuova categoria di autorizzazione per le imprese fintech. Il Consiglio federale ha inoltre adeguato le disposizioni concernenti lo spazio esente da autorizzazione (sandbox). L’introduzione delle nuove disposizioni ha comportato la necessità di adeguare la prassi in materia di vigilanza della FINMA. Essendo terminata l’indagine conoscitiva, la FINMA pubblica le Circolari 08/3 «Depositi del pubblico presso istituti non bancari» e 13/3 «Attività di audit» sottoposte a revisione parziale, che entreranno in vigore il 1° luglio 2020.
Autorizzazione nell’ambito della tecnofinanza: attività di audit
La FINMA ha integrato nella sua circolare sulle attività di audit i requisiti relativi alla verifica prudenziale delle imprese in possesso della nuova categoria di autorizzazione nell'ambito della tecnofinanza. Rispetto alle imprese di maggiori dimensioni o complessità, per tali istituti ha previsto varie facilitazioni nell’analisi dei rischi e nella strategia di audit. Sulla base delle prese di posizione pervenute, la FINMA ha integrato e precisato la circolare, nonché stabilito una verifica annuale del rispetto degli obblighi di informazione per quanto concerne l’assenza di un trattamento privilegiato dei depositi.
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