In una comunicazione sulla vigilanza l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA fornisce una panoramica sul numero di richieste di gestori patrimoniali e trustee ricevute e approvate alla fine del 2022.
Nella sua Comunicazione sulla vigilanza 02/2023 la FINMA informa sullo stato attuale del processo di autorizzazione di gestori patrimoniali e trustee. A fine dicembre 2022, e dunque alla scadenza del termine transitorio di tre anni, l’Autorità di vigilanza ha ricevuto nel complesso 1699 richieste di autorizzazione. Alla data del 31 dicembre 2022 essa ha autorizzato in totale 670 istituti (642 gestori patrimoniali, 22 trustee, nonché sei istituti che operano come gestori patrimoniali e trustee). 1060 istituti le hanno comunicato che non inoltreranno alcuna richiesta.
Circa 1000 richieste pendenti
Da questi numeri, in linea con le attese, emerge che la FINMA ha ricevuto moltissime richieste di autorizzazione in prossimità della scadenza del termine transitorio. Al 31 dicembre 2022 le richieste pendenti erano oltre 1000. A livello organizzativo la FINMA è preparata a trattare una tale quantità di richieste, piuttosto elevata. Ciononostante, dati i numerosi casi pendenti, si stima che nel 2023 il processo di autorizzazione della FINMA duri più a lungo e in particolare che i tempi di attesa (iniziali) siano maggiori. Nello specifico, gli elementi che incidono fortemente sui costi e sulla durata di elaborazione di una richiesta sono la sua qualità e la sua complessità.
Gli istituti che hanno inoltrato la richiesta alla FINMA nel rispetto della scadenza impartita possono proseguire la propria attività professionale fino a che l’Autorità non avrà deciso in merito alla loro autorizzazione. A fine novembre 2022 la FINMA ha creato la possibilità per i richiedenti di scaricare autonomamente dalla sua Piattaforma digitale di rilevamento e di richiesta (EHP) un modulo di conferma con indicazioni relative allo stato della richiesta di autorizzazione.
Conseguenze di un’attività svolta in modo illecito
I gestori patrimoniali e i trustee che non hanno inoltrato per tempo la propria richiesta di autorizzazione e ciononostante proseguono la propria attività anche nel 2023 si espongono, in aggiunta alle misure di vigilanza, anche a conseguenze di natura penale. In caso di procedure penali, le pene pecuniarie o le multe possono arrivare fino a 250 000 franchi.
Dal 2020 la FINMA ha avviato 307 accertamenti per sospetto di esercizio illecito dell’attività. Al 31 dicembre 2022 ha altresì sporto complessivamente 27 denunce penali nei confronti di gestori patrimoniali e trustee sospettati di svolgere la propria attività in modo illecito. Ha inoltre inserito 153 istituti nella propria lista di allerta, in cui figurano gli istituti che non hanno ottemperato all’obbligo di informazione nei suoi confronti e non dispongono di alcuna autorizzazione.
Contatto
Tobias Lux, portavoce
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