In data 13 giugno 2024 l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA dichiara il fallimento nei confronti di FlowBank SA. Tale misura si è resa necessaria, in quanto la banca non dispone più dei fondi propri minimi necessari per l’esercizio dell’attività. Inoltre, vi è il timore che la banca sia sovraindebitata. Il fallimento è finalizzato alla protezione dei depositanti. In base ai calcoli attuali, i depositi privilegiati possono essere rimborsati integralmente attingendo ai fondi disponibili della banca.
Nelle scorse settimane la FINMA ha constatato che FlowBank SA non dispone più di fondi propri sufficienti per l’esercizio della sua attività quale banca. Le esigenze relative ai fondi propri minimi, che devono essere costantemente soddisfatte, sono violate in modo significativo e grave. FlowBank SA e i suoi organi non sono stati in grado di adottare, entro il termine impartito, misure sostenibili per adempiere nuovamente le prescrizioni relative ai fondi propri. Inoltre, vi è il fondato timore che attualmente la banca sia sovraindebitata. Poiché al momento non sussiste alcuna prospettiva di risanamento, la banca deve essere liquidata in via fallimentare. La FINMA ha nominato lo studio legale Walder Wyss AG quale liquidatore del fallimento per l’esecuzione della procedura.
Grave violazione del diritto in materia di vigilanza
Già nell’ottobre 2021 la FINMA aveva avviato un primo procedimento di enforcement nei confronti di FlowBank SA e a seguito di ciò constatato gravi violazioni del diritto in materia di vigilanza, segnatamente delle prescrizioni relative ai fondi propri e dei requisiti concernenti un’organizzazione amministrativa adeguata e la gestione del rischio. Pertanto, nell’ottobre 2022 la FINMA aveva ordinato misure ad ampio raggio per il ripristino della situazione conforme e nominato un incaricato della verifica per accompagnarne l’attuazione.
Alla luce di nuovi indizi di carenze sotto il profilo del diritto in materia di vigilanza, fra le altre cose a causa di ulteriori violazioni del coefficiente di capitale proprio, nel giugno 2023 la FINMA ha avviato un altro procedimento di enforcement nei confronti della banca e nominato un incaricato dell’inchiesta con il compito di monitorare l’attività della banca e di accertare la fattispecie rilevante. L’incaricato dell’inchiesta ha constatato che FlowBank SA per un lungo periodo non ha ripetutamente rispettato le prescrizioni relative ai fondi propri e continuava a presentare un’organizzazione carente in vari ambiti. La contabilità della banca e il reporting finanziario si sono rivelati errati e incompleti. È inoltre emerso che la banca ha violato i suoi obblighi d’informazione e di notifica nei confronti della FINMA.
Dall’inchiesta è altresì emerso che la banca aveva avviato numerose relazioni d’affari che comportano un rischio superiore ed effettuato transazioni di volume cospicuo senza aver chiarito in maniera adeguata i retroscena delle relazioni d’affari e delle transazioni. Avviando tali relazioni d’affari, la banca ha considerevolmente aumentato i propri rischi, nonostante le carenze organizzative già in essere non fossero ancora state rimosse. Pertanto, secondo il giudizio della FINMA la banca ha violato gravemente gli obblighi di diligenza in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro come pure il divieto ordinato dalla FINMA di avviare ulteriori relazioni d’affari che comportano un rischio superiore.
Alla luce delle gravi irregolarità, della duratura violazione delle condizioni per l’autorizzazione nonché dell’incapacità della banca di ripristinare la situazione conforme, l’8 marzo 2024 la FINMA ha disposto la revoca dell’autorizzazione e constatato l’assenza della garanzia di un’attività irreprensibile della banca. Essendo in corso una procedura di ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo federale, tale decisione non è ancora passata in giudicato. Sono invece in vigore varie misure provvisionali ordinate dalla FINMA durante la procedura di ricorso, che fra le altre cose impediscono alla banca di effettuare prelievi dalla sostanza.
Intervento immediato della FINMA
Dopo che solo pochi giorni fa il consiglio di amministrazione della banca ha approvato la chiusura annuale 2023 e solo di recente sono state rese disponibili cifre affidabili per valutare il rischio di insolvenza, la FINMA ha constatato che la situazione finanziaria di FlowBank SA è di gran lunga più critica rispetto a quanto da essa originariamente comunicato. Le esigenze relative ai fondi propri minimi della banca erano palesemente violate già alla fine del 2023 e alla fine del 2024. Inoltre, sussiste il fondato timore che, a fine aprile 2024, la banca fosse sovraindebitata. La banca non è stata in grado di presentare, entro il termine impartito, un aumento dei fondi propri autorizzabile. Tale nuova situazione richiede, nell’ottica di protezione dei depositanti, l’intervento immediato della FINMA, pertanto l’Autorità di vigilanza dichiara il fallimento della banca.
Rimborso dei depositi privilegiati
L’obiettivo primario della FINMA è la protezione dei depositanti. Pertanto, in una prima fase il liquidatore del fallimento provvederà a rimborsare rapidamente ai clienti toccati gli averi della clientela fino a 100 000 franchi (depositi privilegiati). Stando ai calcoli attuali, i depositi privilegiati possono essere rimborsati integralmente attingendo ai fondi disponibili della banca, di conseguenza presumibilmente non sarà necessario avvalersi della Garanzia dei depositi bancari svizzeri (esisuisse). Inoltre, i depositi in titoli dei clienti verranno scorporati e restituiti.
FlowBank SA è una banca attiva nel settore delle attività commerciali su commissione con sede principale a Ginevra e filiali a Londra e alle Bahamas. La banca presenta un totale di bilancio di circa 680 milioni di franchi, gestisce più di 22 000 conti della clientela e conta circa 140 dipendenti a livello mondiale.