L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA crea trasparenza sulla sua prassi di vigilanza nell’ambito della vigilanza su base consolidata ai sensi della LBCR e della LIsFi. A tal fine ha redatto una nuova circolare, in cui viene precisato il perimetro e il contenuto della vigilanza su base consolidata. La FINMA svolge un’indagine conoscitiva in merito alla nuova circolare, che si concluderà il 1° novembre 2024.
La vigilanza su base consolidata ha in primo luogo lo scopo di garantire che tutti i rischi assunti da un gruppo finanziario siano coperti dalla vigilanza. Nell’ambito della vigilanza su base consolidata sui gruppi finanziari ai sensi della LBCR e della LIsFi, la FINMA dispone di una prassi comprovata e di lunga data. Finora, la comunicazione della prassi di vigilanza agli istituti interessati è avvenuta nell’ambito di decisioni su casi individuali. La circolare fissa tale prassi e contiene chiarimenti e precisazioni relativi a determinati ambiti che sono centrali dalla prospettiva della vigilanza.
La circolare espone i requisiti per l’inclusione delle società del gruppo nella vigilanza su base consolidata (perimetro di consolidamento regolamentare). Sono determinanti l’attività dell’impresa in ambito finanziario e l’esistenza di un’unità economica, di un obbligo giuridico di assistenza o un obbligo di assistenza de facto (art. 21 cpv. 1 OBCR).
Gli effetti concreti della vigilanza su base consolidata si fondano sulle disposizioni dell’Ordinanza sulle banche (art. 24 OBCR). I requisiti esposti nella circolare sono raggruppati per elementi quantitativi e qualitativi; in questi ultimi rientrano ad esempio elementi relativi alla corporate governance a livello di gruppo.
Fornendo spiegazioni sulla prassi, la FINMA crea maggiore chiarezza sulle questioni di interpretazione concernenti il perimetro e il contenuto della vigilanza su base consolidata.