I piani di stabilizzazione e d’emergenza di UBS vengono rielaborati a seguito dell’acquisizione di Credit Suisse. L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA ha constatato che l’integrazione di Credit Suisse rende necessari adeguamenti per continuare a garantire la capacità di risanamento e di liquidazione di UBS. La FINMA ha sospeso l’approvazione annuale dei piani di stabilizzazione e d’emergenza. La FINMA si attende che UBS perfezioni ulteriormente la propria pianificazione della liquidazione. In linea con il rapporto TBTF del Consiglio federale occorre portare adeguamenti a livello di legge, affinché le autorità dispongano di ulteriori opzioni e dunque di maggiore flessibilità in caso di crisi.
Nella valutazione della capacità di risanamento e di liquidazione (resolvability) di UBS al 31 dicembre 2023, la FINMA ha constatato che l’integrazione di Credit Suisse ha comportato ostacoli. La FINMA è dell’avviso che attualmente UBS, se venisse applicata la strategia di ristrutturazione prescelta, potrebbe essere liquidata mediante una ricapitalizzazione Single Point of Entry, pertanto continua a soddisfare il requisito relativo alla capacità di assorbimento delle perdite. Tuttavia, a seguito dell’integrazione deve uniformare le strutture del gruppo, i processi e le piattaforme informatiche. Attualmente gli ostacoli identificati vengono superati mediante aggregazione manuale dei dati, fino a che tutti i processi non saranno nuovamente automatizzati nella massima misura possibile e i dati verranno trasferiti ai sistemi strategici.
Nel contempo, l’attuale strategia di liquidazione di UBS prevede la prosecuzione dell’attività solo nel quadro di un risanamento e di una ristrutturazione del modello operativo. Alla luce delle esperienze maturate con la crisi di Credit Suisse si rendono necessarie possibilità aggiuntive di intervento, per rafforzare ulteriormente la preparazione alle crisi e la pianificazione della liquidazione per le banche di rilevanza sistemica. Di conseguenza, la FINMA si attende che UBS rielabori il proprio piano di stabilizzazione e il proprio piano d’emergenza. Per questo motivo ha sospeso la valutazione annuale di tali piani per il 2024.
Più possibilità d’intervento per la FINMA
La pianificazione della liquidazione di UBS deve essere perfezionata, in modo da ampliare le possibilità di intervento in caso di insolvenza. Oltre alla strategia concernente la continuità operativa, occorre rendere possibili sia un’uscita dal mercato mediante la vendita o la chiusura ordinata di singoli comparti operativi sia una vendita della banca, senza compromettere la stabilità del sistema e senza ricorrere al denaro dei contribuenti. Nei prossimi anni la banca deve mettere a punto queste opzioni, che devono risultare in linea con le proposte indicate nel rapporto TBTF. È inoltre fondamentale che a livello legislativo vengano create le basi necessarie affinché tali opzioni possano essere attuate garantendo la certezza del diritto. Un’ulteriore condizione è che esse possano essere combinate con un bail-in e con un Public Liquidity Backstop (PLB), in modo tale che durante la fase di liquidazione sussista, oltre a capitale sufficiente, anche un sostegno alla liquidità sufficiente.
Capacità di risanamento e di liquidazione
Quale banca di rilevanza sistemica globale, UBS deve poter essere in ogni momento risanata e liquidata (concetto di «resolvable»). La FINMA valuta annualmente la resolvability di UBS e comunica i risultati al Financial Stability Board (FSB), che svolge un rilevamento in materia (c.d. Resolvability Assessment Process) per tutte le banche di rilevanza sistemica globale. In conformità al suo mandato legale, con frequenza regolare la FINMA informa pubblicamente sullo stato dei lavori concernenti i piani di liquidazione, di stabilizzazione e d’emergenza delle banche e delle infrastrutture del mercato finanziario di rilevanza sistemica.
Quale banca di rilevanza sistemica globale, UBS deve adempiere requisiti particolari per la prevenzione delle crisi. Essa elabora un piano di stabilizzazione e un piano d’emergenza, che ogni anno vengono valutati dalla FINMA. Il piano di stabilizzazione descrive in che modo la banca può evitare con i propri sforzi una destabilizzazione o un pericolo di insolvenza. Il piano d’emergenza indica in che modo le funzioni di rilevanza sistemica possono essere mantenute, qualora la stabilizzazione non vada a buon fine.
Piani di stabilizzazione: enfasi sulle misure che generano liquidità
Dalla vicenda della crisi di Credit Suisse è emerso in che misura i piani di stabilizzazione dovrebbero essere migliorati. Nello specifico, le misure devono poter essere attuate più rapidamente e indipendentemente l’una dall’altra e comunicate quanto più possibile in modo mirato senza produrre effetti negativi. Inoltre, è necessario porre un’enfasi maggiore sulle misure che generano liquidità, per stare al passo con le dinamiche che si sono create con la digitalizzazione. Attualmente, la FINMA sta rielaborando i requisiti corrispondenti.
Essa si attende che UBS, nelle sue ipotesi, tenga conto delle esperienze maturate con la recente crisi, in particolare la rapidità e la portata del prelievo di depositi. Le misure che generano sostanza devono essere calcolate in modo ancora più prudente e preparate con ulteriore completezza. In futuro, nella sua valutazione la FINMA pondererà in misura ancora maggiore l’attuabilità operativa e in funzione degli scenari. Gli effetti negativi o gli ostacoli prevedibili devono essere analizzati in modo ancora più dettagliato nella pianificazione nonché attenuati. La FINMA ha pertanto sospeso l’approvazione annuale del piano di stabilizzazione di UBS per il 2024.
Piano d’emergenza: necessaria una rielaborazione a seguito della fusione
Il piano d’emergenza di UBS deve garantire che la banca sia in grado di mantenere senza interruzioni le sue funzioni di rilevanza sistemica anche in caso di insolvenza. La decisione di integrare Credit Suisse (Svizzera) SA in UBS Switzerland AG ha un’influenza significativa sul piano d’emergenza di UBS, di conseguenza anche quest’ultimo deve essere completamente rielaborato. Pertanto, la FINMA ha sospeso la valutazione del piano d’emergenza di UBS per il 2024.
Nel suo piano d’emergenza, UBS deve rielaborare in particolare la pianificazione della liquidità e il rifinanziamento dell’unità svizzera in caso di attivazione del piano d’emergenza. Nel piano d’emergenza occorre tenere particolarmente conto degli adeguamenti al modello contabile in relazione alle attività operative che esulano dalle funzioni di rilevanza sistemica.
Perfezionamento della legislazione in materia di too big to fail
Il rapporto del Consiglio federale sulla regolamentazione too big to fail e il rapporto della FINMA sulla crisi di Credit Suisse evidenziano che la liquidazione era stata preparata e costituiva un’opzione praticabile. La pianificazione della liquidazione in conformità alla regolamentazione too big to fail ha consentito alle autorità di operare una scelta. La fusione comportava tuttavia rischi esigui. I rapporti indicano anche la possibilità di rafforzare ulteriormente la preparazione alle crisi e la pianificazione della liquidazione per le banche di rilevanza sistemica. La pianificazione della liquidazione e l’elaborazione di ulteriori opzioni devono garantire il massimo livello possibile di certezza del diritto. La FINMA si adopera affinché anche il quadro giuridico venga adeguato alle nuove opzioni di liquidazione da elaborare, per garantire il più alto grado di certezza del diritto nell’attuazione di tutte le opzioni.
Nei prossimi anni, la pianificazione delle crisi da parte di UBS deve adeguarsi ai nuovi requisiti. È importante altresì che le misure identificate nel rapporto TBTF del Consiglio federale siano attuate a livello legislativo, in particolare il Public Liquidity Backstop. Tali sviluppi contribuiranno in maniera significativa affinché la prevenzione delle crisi da parte di UBS rimanga credibile e applicabile.