I controlli in loco svolti dalla FINMA hanno messo in luce lacune nell’analisi del rischio di riciclaggio di denaro. Nella primavera del 2023 sono state quindi svolte verifiche delle analisi dei rischi di oltre 30 banche ed è emerso che un numero elevato delle analisi verificate non soddisfaceva i requisiti fondamentali (cfr. grafico sottostante). In particolare, talvolta mancava una definizione adeguata della tolleranza al rischio di riciclaggio di denaro, che attraverso limiti stabiliti costituisce il quadro di riferimento per una solida analisi dei rischi. È inoltre emersa l’assenza di diversi elementi strutturali che un’analisi dei rischi esige.
L’analisi del rischio di riciclaggio di denaro è uno strumento fondamentale della direzione strategica delle banche e di altri intermediari finanziari. Essa consente loro di determinare e limitare i rischi nell’ambito del riciclaggio di denaro e di definire i criteri di rischio rilevanti per l’attività dell’istituto finanziario. Tale analisi stabilisce inoltre quali rischi di riciclaggio di denaro non sono in linea con la tolleranza al rischio dell’istituto.
Il 24 agosto 2023 la FINMA ha pubblicato una Comunicazione sulla vigilanza concernente l’analisi del rischio di riciclaggio di denaro, esponendo in modo trasparente le constatazioni e le esperienze maturate nella sua prassi di sorveglianza.
Con la sua iniziativa in questo ambito, la FINMA si prefigge in particolare i seguenti obiettivi:
influenzare positivamente la gestione del rischio da parte delle banche con una chiara definizione della tolleranza al rischio e l’esclusione di rischi molto elevati o il loro contenimento mediante misure di compliance e risorse sufficienti;
chiarire la responsabilità dei massimi organi direttivi nella definizione della tolleranza al rischio (tone from the top);
migliorare la qualità dell’analisi dei rischi, affinché costituisca uno strumento di controllo efficace per i massimi organi direttivi.
Le strutture complesse possono essere un terreno fertile per il riciclaggio di denaro. Nel 2023 la FINMA ha verificato nei suoi controlli in loco la gestione di strutture complesse e ha imposto correzioni.
Nell’ambito delle strutture complesse sono state ripetutamente constatate lacune nella documentazione dei motivi dell’utilizzo di una società di sede secondo l’Ordinanza FINMA sul riciclaggio di denaro (art. 9a ORD-FINMA). La possibilità di ricostruire le motivazioni è tuttavia essenziale per riconoscere tempestivamente una struttura a rischio ai sensi del diritto in materia di riciclaggio di denaro, per esempio frequenti trasferimenti tra conti diversi.
Per alcuni istituti oggetto di verifiche mancava in particolare una descrizione sufficiente delle transazioni attese all’interno di una determinata struttura che avrebbe messo in luce movimenti insoliti, oppure non sono stati effettuati confronti tra le transazioni effettivamente eseguite e il comportamento previsto documentato in materia di transazioni. La FINMA ha chiesto di porre rimedio a queste lacune.
In riferimento al monitoraggio delle transazioni, la FINMA ha constatato nei suoi controlli in loco che gli istituti prevedono termini talora eccessivamente lunghi di circa 60 giorni per la prima analisi delle allerte sulle transazioni e non le trattano in funzione dei rischi. Essa si attende invece che gli istituti sottopongano tempestivamente le allerte sulle transazioni a una prima valutazione. Se emergono rischi superiori, occorre procedere immediatamente a chiarire i retroscena economici (art. 20 cpv. 3 ORD-FINMA in combinato disposto con l’art. 17 ORD-FINMA). Gli istituti devono stabilire termini adeguati per la prima analisi e disporre di un processo che garantisca l’osservanza dei termini definiti.
Nel 2023 la FINMA ha svolto controlli in loco anche nell’ambito della vigilanza di gruppi sul riciclaggio di denaro per le imprese di assicurazione (artt. 5-6 ORD-FINMA) che sottostanno alla sua vigilanza consolidata in materia di riciclaggio di denaro.
Nei controlli in loco è emersa presso numerosi istituti una notevole necessità di migliorare alcuni ambiti chiave degli obblighi di diligenza in materia di riciclaggio di denaro. In particolare, nelle unità estere mancava l’armonizzazione tra la classificazione del rischio delle relazioni d’affari e delle transazioni e il loro monitoraggio continuo. Ciò ha impedito una sorveglianza efficace su scala globale dei rischi di riciclaggio di denaro. La classificazione delle relazioni d’affari e delle transazioni che comportano un rischio superiore non era sufficientemente basata sul rischio negli standard del gruppo e talvolta era definita in modo disomogeneo o insufficiente. Sono emerse lacune anche nella segnalazione di relazioni d’affari e di transazioni che comportano rischi particolari a livello di gruppo. Per esempio, alcuni istituti non hanno stabilito valori soglia a partire dai quali deve essere segnalata un’operazione al gruppo e i termini per le relative segnalazioni non erano sempre definiti in maniera adeguata. Per diversi istituti è stato inoltre necessario intervenire in merito alla verifica e all’aggiornamento periodici dei dati dei clienti nonché ai controlli interni per verificare la conformità delle unità estere agli standard di gruppo sulla vigilanza consolidata in materia di riciclaggio di denaro. La FINMA ha chiesto che venissero apportate le necessarie correzioni.
(Dal Rapporto annuale 2023)