I Paesi emergenti con un elevato rischio di corruzione costituiscono spesso un terreno fertile per individuare nuovi clienti da indirizzare alla gestione patrimoniale svizzera. L’esperienza mostra che, oltre alle persone politicamente esposte, anche le aziende statali o parastatali e i fondi sovrani possono essere coinvolti nei flussi finanziari derivanti dalle attività di corruzione e appropriazione indebita. Soprattutto nel campo della gestione patrimoniale, l’impiego di strutture complesse accresce il rischio. In particolare, si tratta non solo di singole strutture che a causa della loro composizione articolata possono sfociare in una mancanza di trasparenza relativamente all’avente economicamente diritto dei valori patrimoniali, ma anche di intrecci di relazioni d’affari il cui scopo economico non appare evidente a causa dell’impiego di molteplici società di sede che possono essere utilizzate per dissimulare la provenienza di fondi incriminati.
In passato la piazza finanziaria svizzera non è stata immune da diversi scandali in materia di riciclaggio di denaro. Da molti casi è emerso che il quadro regolamentare in materia di compliance di una banca deve essere adeguatamente commisurato alla propensione al rischio. Al riguardo, l’analisi annuale dei rischi svolge un ruolo di primaria importanza. Un istituto finanziario deve non solo verificare in modo costante che i rischi assunti siano effettivamente in linea con la propria attività operativa, ma anche garantire che tali rischi siano efficacemente limitati mediante opportuni meccanismi di controllo.
L’aumento delle comunicazioni al MROS negli ultimi anni può essere indice di un cambio di paradigma e di un miglioramento dei sistemi di controllo, d’altro canto può essere anche una spia del fatto che i rischi permangono elevati. Le segnalazioni pervenute al MROS e le relative statistiche mostrano un incremento del 28% in un anno, ossia il doppio rispetto a quello registrato nel 2021 e il più consistente dal 2018. Analogamente all’anno precedente, anche nel 2022 il monitoraggio delle transazioni è stato l’elemento all’origine del sospetto indicato con la frequenza maggiore dagli intermediari finanziari (30%).
Oltre ai tradizionali rischi di riciclaggio di denaro legati soprattutto alla gestione patrimoniale transfrontaliera, si aggiungono nuovi rischi nell’ambito della tecnologia blockchain. Da un lato, le nuove tecnologie consentono un incremento di efficienza nel settore finanziario, dall’altro il rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo può accentuarsi in ragione di fattori quali l’anonimato potenzialmente maggiore, la rapidità delle transazioni e la loro natura transfrontaliera.
In particolare, le criptovalute vengono utilizzate ad esempio per perpetrare cyber-attacchi o come metodo di pagamento nel commercio illegale praticato nel darknet. Anche per le imprese fintech i rischi di riciclaggio di denaro possono essere notevoli. Gli istituti finanziari attivi in questo settore che non dispongono di un’adeguata gestione dei rischi di riciclaggio di denaro potrebbero compromettere seriamente la reputazione della piazza finanziaria.
Alla luce della guerra della Russia contro l’Ucraina, in data 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di recepire il pacchetto di sanzioni varato dall’Unione europea. L’Ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina sancisce non solo le sanzioni finanziarie imposte alle persone e alle imprese che figurano nell’apposita lista, ma anche il divieto di erogare determinati servizi finanziari a cittadini russi, nonché a persone fisiche residenti e a imprese stabilite nella Federazione Russa.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) è l’autorità responsabile per il controllo delle sanzioni, mentre la competenza per la sorveglianza delle disposizioni in materia di organizzazione sancite dal diritto prudenziale per i mercati finanziari è in capo alla FINMA. Conformemente a tali disposizioni, gli istituti finanziari assoggettati sono tenuti a determinare, limitare e controllare in maniera adeguata tutti i rischi, compresi i rischi giuridici e di reputazione, nonché a istituire un efficace sistema di controllo interno. Ciò comprende anche la gestione delle sanzioni.
La corretta osservanza delle sanzioni è una sfida impegnativa dal punto di vista operativo e presuppone un’elevata diligenza. La violazione delle norme in materia di sanzioni comporta
considerevoli rischi giuridici e di reputazione non solo per i singoli istituti, ma anche per l’intera piazza finanziaria svizzera. Anche nel rispetto delle disposizioni in materia di sanzioni, la gestione dei clienti che comportano un rischio superiore (p.es. PEP) provenienti da Paesi sottoposti a sanzioni presenta elevati rischi di reputazione, che richiedono una gestione del rischio particolarmente scrupolosa.
(Dal Monitoraggio dei rischi 2023)